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Mostra del tartufo bianco: un po’ di storia
A San Miniato da quasi cinquant’anni
Anche quest’anno, come ogni novembre, San Miniato si sta preparando per la Mostra del tartufo bianco, da sempre una delle manifestazioni enogastronomiche più celebri in Italia.
In autunno l’affascinante borgo toscano accoglie moltissimi turisti incuriositi dalle caratteristiche del tartufo e, forse ancor di più, dal suo ben noto sapore. Del resto, chi non lo conosce. Nonostante questa affluenza che, nelle settimane della manifestazione il tartufo porta a San Miniato, spesso non tutti si interessano alla sua storia e a come sia nata.
Se è vero che una kermesse enogastronomica è celebre grazie ai prodotti di cui parla, è anche vero che non sono da sottovalutare i motivi che l’hanno portata a diventare quella che è oggi, che le hanno permesso di diventare una delle più apprezzate non soltanto nel nostro paese.
La Mostra del tartufo bianco di San Miniato, che quest’anno sarà possibile visitare nei weekend dal 12 al 27 novembre, si è svolta nel 1969 in piazza Duomo (proprio dove si svolge ancora). L’edizione successiva ci sarà, però, soltanto due anni dopo per motivi di varia natura tra cui lo studio più preciso del fungo e la pianificazione più attenta dell’evento. Da quell’anno in tutti i weekend di novembre (solitamente anche nel primo di dicembre) San Miniato si trasforma in un luogo di sapori e profumi dove, oltre al tartufo, è sempre possibile degustare prodotti tipici locali e, da non dimenticare, gli abbinamenti con i pregiati vini. Anche quest’anno, infatti, non mancheranno i Vignaioli con uno stand e numerose (e interessanti!) proposte enogastronomiche.
Non è un caso che una manifestazione così importante si svolga in uno scenario come quello della cittadina toscana. San Miniato e il tartufo sono, infatti, legati da un fil rouge lungo più di un secolo, quando iniziò la ricerca e, insieme a questa, la cultura del fungo che continua ancora oggi con cura e attenzione.